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Il mito del binarismo

Di Farileandro Londono




Discorsi di apparente modernità sulla fine del binarismo

maschio/femmina fioriscono oggi con maggiore forza grazie a una maggiore opera di educazione da diverse prospettive (che qui noi di BWTS riecheggiamo).

Tuttavia, se si analizza un po' di più questa "modernità", ci si rende conto che non è così autentica perché questa "uscita dal binarismo" non è né recente né nuova. Così, uno dei più antichi esempi conosciuti di un terzo genere proviene dall'Egitto in cocci di ceramica databili tra il 2000 e il 1800 a.C. dove sono rappresentati tre diversi generi: maschile, femminile e sekhet. Esempi simili si possono trovare nella cultura Inca, nella cultura dei "Due Spiriti" in Nord America o nella cultura nativa delle Hawaii; più ai nostri tempi troviamo i Muxe in Messico, gli Hijra nell'Asia meridionale o i Bissu in Indonesia (che sono in realtà il quinto genere riconosciuto dagli indonesiani).

Questo poi ci mostra che nonostante il fatto che nella cultura moderna continuiamo a mettere in dubbio le identità di genere non binarie, la storia ci insegna che i nostri antenati ci avevano già pensato e l'avevano accettato.

Inoltre, mentre alcune religioni o interpretazioni attuali ritengono che la rottura con il genere binario porti a forme di depravazione, molti di quelle culture citati l'hanno vista come una connessione con un potere superiore (un concetto che è cambiato anche con la colonizzazione). Questo mi fa riflettere su quanto peso politico abbia per la collettività LGBT+ questa "uscita dal binarismo" nella nostra società attuale. Partiamo dunque dal fatto che nessuno è uomo o donna per ragioni biologiche, come siamo stati portati a credere, ma per ragioni sociali.

Né avere un pene ci trasforma automaticamente in un uomo né avere una vagina in una donna. In effetti, dal punto di vista biologico, il genere sarebbe privo di significato perché la maggior parte di noi non ha gli adeguati tratti genetici almeno se consideriamo quelli attesi nel concetto di “sesso” (cioè la teoria che tutti gli uomini hanno cromosomi XY e le donne XX quando ci sono molti più cariotipi di quei due; al giorno d'oggi tendiamo a raggruppare queste persone che non si adattano a quella struttura come intersessuali, non sapendo che sono così comuni come le persone dai capelli rossi). La forma di protesta contro il binarismo imposto dalla società all’interno della quale sono compresi i concetti appena elencati è molto vasta e sfumata e al suo interno si concretizzano anche le identità delle persone agender, di genere fluido, pangender...

D’altra parte e oltre la stigmatizzazione e invisibilità di dette identità, vediamo che nella società occidentale non c'è (ancora) una consapevolezza sociale di cos’è e chi è una persona non binaria e, quindi, questa subisce molte oppressioni in base a molte caratteristiche (espressione di genere, orientamento sessuale...).

Tuttavia, la sua esistenza e peso politico ha senso dal momento in cui contribuisce a distruggere il fatto che la società è costruita in due generi binari, mettendo così in discussione la concezione tradizionale del genere che funge da base per diverse oppressioni.

Rispettiamo quindi le diverse identità e generi di ogni persona, ancor più all'interno del collettivo se possibile; che come dissidenti sessuali e di genere possiamo trovare tra di noi il sostegno e la comprensione che il resto del mondo di solito non ci dà.


The gender binarism myth


Discourses of apparent modernity regarding the end of the male / female binary flourish today with greater force thanks to a greater work of education from different perspectives (which we here at BWTS echo). However, if one analyzes this "modernity" a little more, one realizes that it is false because this "exit from binarism" is neither recent nor novel. Thus, one of the oldest known examples of a third genre comes from Egypt in pottery shards dating from between 2000 and 1800 BC. where three different genders are represented: masculine, feminine and sekhet. Similar examples can be found in the Inca culture, the culture of "Two Spirits" in North America or the native culture of Hawaii; more in our times, we find the Muxe people in Mexico, the Hijra in South Asia or the Bissu in Indonesia (which are actually the fifth genre recognized by Indonesians). This then shows us that despite the fact that in modern culture we continue to question non-binary gender identities, history shows us that our ancestors had already thought about it and accepted it.

Additionally, while some current religions consider that breaking with the binary gender leads to forms of depravity, many of those mentioned have used to see it as a connection with a higher power (a concept that also changed with colonization). The most contemporary examples then make me question how political weight this "exit from binarism" has in our current society. Let's start from the fact that no one is a man or a woman for biological reasons, as we have been led to believe, but for social reasons. Neither having a penis automatically turns you into a man nor having a vagina into a woman. In fact, biologically speaking, gender would be meaningless because most of us do not have the same or adequate genetic traits to what is expected of a sex (ie the theory that all men have XY chromosomes and women XX when there are many more karyotypes than those two; nowadays we tend to group these people who do not fit into that structure as intersex, not knowing that they are as common as redheaded people). The form of protest against the binarism imposed by society by which these concepts can be understood is reflected in a great nuance within that individual understanding concretized in agender people, genderfluid, pangender...

On the other hand and beyond the stigmatization and invisibility of said identities, we see that in Western society there is not (yet) a social awareness of how a non-binary person should be (or not) and, therefore, a non-binary person would suffer oppressions depending on some other characteristics (gender expression, sexual orientation ...). However, its existence and political weight makes sense since it helps to destroy the fact that society is built into two binary genders, thus challenging the traditional conception of gender serving as the basis for diverse oppressions. We therefore respect the different identities and genders of each person, even more within the collective if possible; that as sexual and gender dissidents we can find in ourselves the support and understanding that the rest of the world usually does not give us.


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